Chi ha scelto di spendere la propria vita in terra di missione

Padre Leone Innamorato

Padre Leone Innamorato, missionario Cappuccino, nato a Mola di Bari, opera in Mozambico dal 1965. Partito dall’Italia come fratello religioso, fu ordinato sacerdote dopo aver frequentato il corso di filosofia e teologia nel Seminario Maggiore di Maputo.

Ebbe come professore il nunzio apostolico in Mozambico, Monsignor Colasuonno, che lo accompagnò nella scelta vocazionale che il Signore gli indicava in quegli anni, quando, nel difficile passaggio dal colonialismo all’indipendenza, la Chiesa Mozambicana aveva bisogno di operai nella vigna del Signore.

Convinto che solo l’istruzione può aiutare la popolazione a uscire dall’arretratezza, Padre Leone continua da dieci anni il progetto delle Scuole Comunitarie aperte dopo la pace dai Missionari Cappuccini nelle foreste di Morrumbala, Derre e Chire, dove ancora il Governo non è riuscito ad aprire delle scuole elementari. Oggi sono 42 scuole, unica possibilità di istruzione per 3500 bambini. P. Leone vi dedica tutte le sue energie , avvalendosi del contributo di OASI per pagare lo stipendio di 15 euro agli insegnanti.

P. Leone ha dedicato tutta la sua vita all’evangelizzazione e allo studio delle lingue Bantu. In ogni missione ha studiato e parlato la lingua del posto. Oggi parla e scrive in Maindo, Karungu, Sena, Lolo e Makonde. Da circa un decennio opera in Zambesia, nel Distretto di Morrumbala. Essendo la zona molto vasta, quasi quanto la Sicilia, non può essere presente tutte le domeniche in tutte le comunità, il suo programma prevede una visita pastorale nella stessa comunità circa ogni tre mesi o più se la stagione delle piogge non consente l'accesso. Forma i catechisti e gli incaricati di altri ministeri. Ogni domenica si celebra la liturgia della Parola e ogni ministro svolge il suo ruolo,spiegazione della Parola, distribuzione dell’Eucarestia, svolgimento della liturgia, della caritas ecc. Di qui nasce il progetto di Padre Leone: tradurre e stampare il commento delle letture domenicali in lingua Sena e in lingua Lolo nell’intento di aiutare le Comunità cristiane a spiegare e a comprendere la Parola del Signore in tutte le domeniche del ciclo liturgico. Un tavolo di lavoro, un computer, la bibbia e il messale, questi i suoi strumenti di lavoro. Un’équipe di catechisti l’ha aiutato nella revisione della lingua.

Attualmente, dopo un duro lavoro di tre anni, ha concluso anche la traduzione della Bibbia in lingua Lolo,

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