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Progetto 66 - Scuola "Beato Zeferino" Scutari

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Nella Missione di Scutari, 50 bambini di etnia Magjyp ai margini della società albanese, sono bisognosi di istruzione per uscire dall’emarginazione. Il tuo sostegno per lo stipendio alle maestre e per la mensa scolastica.

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Una scuola per non essere più emarginati

Nel quartiere della periferia di Scutari dove si allineano le povere case dei Magjyp, i Missionari della Missione di Albania hanno individuato, tra le tante, la causa principale dell’ estremo degrado sociale di questo gruppo etnico: la mancanza d’istruzione. I bambini, non scolarizzati, diventano spesso l’unico strumento di sostentamento della famiglia attraverso l’accattonaggio. Si perpetua così la ghettizzazione dei Magiyp, che vivono ai margini della società albanese, da questa anzi respinti e considerati all’ultimo posto nella gerarchia sociale. L’unico modo per cominciare a cambiare dal di dentro la mentalità di questo gruppo etnico è stato istituire una scuola.

Nell’arco di dieci anni, i risultati sono evidenti. Alcuni ragazzi hanno trovato lavoro, alcuni hanno continuato la scuola media,i genitori , che all’inizio rifiutavano di mandare i figli a scuola, hanno capito l’importanza dell’istruzione, i figli sono riusciti a volte a coinvolgerli in una maggiore comprensione delle realtà sociali, riuscendo a rompere il cerchio di isolamento in cui sono rimasti prigionieri per lunghissimi anni.

La scuola Beato Zefirino di Scutari - 03/04/2013

Nel mese di ottobre si è aperta la Scuola Beato Zefirino tenuta dai Frati Cappuccini, nonostante le difficoltà iniziali per il gran numero di alunni che frequentano sia la scuola elementare che l’asilo. Già dalla fine di agosto, i bambini venivano al convento o mi fermavano quando passavo in  macchina per chiedere la data d’inizio della scuola.

La scuola comprende una classe di asilo con 20 alunni e quattro classi di scuola elementare con circa 30 alunni, cinque maestre e due cuoche; le lezioni si tengono dalle 8,45 alle12. E’ sorprendente vedere con quanta gioia ed assiduità i bambini frequentano. Ogni giorno mi reco alla scuola per portare la spesa o articoli di cancelleria e li vedo gioiosi e contenti di stare lì: imparare a leggere e scrivere sembra un miracolo tenendo conto da quali situazioni difficili provengono. Le case sono poverissime, un letto, un armadio, niente sedie. Molti bambini hanno solo il padre o la madre, che preferirebbe che il figlio andasse in città a chiedere l’elemosina. Il lavoro delle maestre è difficile: ogni giorno vanno a prelevare i bambini a casa e spesso devono litigare con i genitori per avere il consenso a portarli a scuola. I programmi sono quelli delle altre scuole e, altro miracolo, la Scuola è riconosciuta dallo Stato. Alla fine del quarto anno i bambini ricevono la pagella e se vogliono possono continuare la scuola. I ragazzi più grandi che hanno continuato gli studi li vediamo lavorare, chi dal barbiere, chi ha aperto un negozio, chi lavora nel bar.

La scuola possiede anche la mensa che fornisce la colazione (frutta per i grandi, latte per i piccoli) ed un pranzo completo a base di pasta o riso o minestrone per primo e uova o salame o formaggio per secondo. Varia ogni giorno, i bambini mangiano solo il primo, il secondo se lo portano a casa per mangiarlo la sera o dividerlo con i fratelli. Spesso mancano di vestiti, gliene do quando ne dispongo.

A nome delle maestre e dei bambini voglio ringraziare tutti i benefattori che permettono a noi frati di offrire questo servizio. Vivevano per strada chiedendo l’elemosina, ora sanno leggere e scrivere e i grandi riescono ad inserirsi nella società con il lavoro.

Fra  Angelo Argese 

L'inizio dell'anno scolastico 2012/2013 - 30/11/2012

Scutari, Novembre 2012

Anche quest’anno è iniziato per i bambini Magjyp della periferia di Scutari la Scuola Beato Zeferino. I bambini iscritti, compresi quelli della Scuola Materna sono 50. Grazie all’aiuto di tanti amici, possiamo garantire ai nostri alunni, oltre l’istruzione, anche un pasto caldo.

Grazie a tutti del vostro sostegno.

I frati Cappuccini di Albania   




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