Chi ha scelto di spendere la propria vita in terra di missione

Suor Maddalena

Suor Madalena, una vita dedicata agli orfani
Di Padre Zaccaria Donatelli

Ho conosciuto Suor Madalena Chabuca, religiosa mozambicana delle Suore di Soo Josè de Cluny, nella Missione di Chinde dove lei arrivava nell'agosto 1970. Veniva a sostituire, come infermiera del Dispensario Medico della Missione, una suora portoghese che ritornava in Europa. Io mi trovavo in Mozambico a Chinde, mia prima missione da appena 4 mesi, essendoci arrivato nel marzo 1970. Ero alle prime armi e mi ha aiutato nel mio primo approccio di conoscenza degli africani e dandomi consigli sulla lingua, usi e costumi africani. Mi fece subito una bella impressione per il suo sorriso costante e accattivante e anche per il suo riso coinvolgente nell'ottimismo della vita nonostante le condizioni miserevoli di povertà e sofferenza della gente. Aveva sempre fiducia che le cose potessero migliorare perchè credeva nell'uomo, anche quello più cattivo, che vedeva come immagine di Dio col quale si relazionava continuamente nella preghiera. Si, perchè lei era una donna di preghiera. Si alzava presto la mattina e si recava subito in Cappella prima ancora che arrivassero le sue consorelle per le lodi mattutine. Durante la giornata avvicinava tutti nelle loro necessità col nome di Malungu (Dio) sulla bocca, perchè lo portava nel cuore. Dopo il lavoro di assistenza ai malati nel dispensario, che svolgeva la mattina, nel pomeriggio girava tra le famiglie per la catechesi, portando insieme alla parola di Dio, il conforto umano ai sofferenti e i medicinali a coloro che erano impossibilitati per le precarie condizioni di salute a recarsi all'ambulatorio medico della Missione. Era questa Suor Madalena, una donna instancabile nel suo lavoro, che affrontava anche con tanti sacrifici. Era capace di fare anche tanti chilometri a piedi per visitare, confortare e alleviare le sofferenze dei poveri e dei malati. Ricordo che aveva una predilezione per le persone anziane, che per ovvie ragioni erano sole, abbandonate e quindi sofferenti. E lei era l'angelo consolatore che passava a sollevare nel fisico e nel morale. E quando io le facevo notare che erano i bambini ad avere più bisogno di cure, mi rispondeva che i piccoli avevano sempre qualcuno che li accudiva, come genitori o altri parenti, ma i vecchi malati (kakuana arenda) non avevano nessuno, ora mi rendo conto che aveva ragione lei. Ma lei era anche vicina ai bambini. Infatti, grazie a lei, al suo spirito materno, i bambini, orfani di guerra, sono stati accolti e accuditi con amorevole cura ed hanno trovato in lei un vera mamma: a mamà Madalena, come la chiamavano. E' stato il suo amore verso questi piccoli bambini senza famiglia a coinvolgere tutti nella realizzazione dell'Orfanatrofio a Chinde. Già tanti anni prima nella nostra Missione, precisamente nel 1973, suor Madalena si era prodigata per l'accoglienza dei bambini orfani. Difatti nello stesso anno al largo della costa del mare di Chinde si erano arenati fusti di alcool metilico da 200 litri l'uno. La popolazione, non sapendo di che si trattasse, aprì i fusti e bevve di quel liquido. Quelli che lo ebbero assaggiato furono colpiti da cecità, ma quelli che ne bevvero di più morirono. Ricordo che anch’io andai in cerca di questi malcapitati e li trasportai col jeep al Dispensario per essere curati. Purtroppo solo pochi guarirono, ma rimasero ciechi. Altri sono morti. Ricordo che seduto sui gradini del piccolo Ospedale ho tenuto tra le braccia qualcuno morente, straziato dal dolore. Non scorderò mai il mio amico Alberto Companhia che tra le mie braccia con dolori atroci alle visceri, agonizzante mi diceva: “Che brutto, padre, lasciare questo mondo, io così giovane”. Aveva 35 anni e lasciava moglie e figli desolati e, come lui, altri uomini e donne che bevvero di quell'alcool e morirono tra atroci sofferenze, lasciarono figli che Suor Maddalena per prima ha accolto e accudito nella casa della missione insieme alle altre Suore. Erano circa trenta bambini che avevano perso così tragicamente i loro genitori. Suor Maddalena rimarrà sempre nel cuore degli abitanti di Chinde che ha amato e servito per 40 anni e rimarrà la suora africana dal sorriso dolce e dal cuore mite ed umile che, incarnando veramente il cuore amante di Gesù, ha saputo offrire come Lui la sua vita per i suoi fratelli più poveri. Grazie irmà Madalena, ti sono grato per la tua amicizia e testimonianza di vita autenticamente cristiana. Ti ricorderemo al Signore, anche tu ricordati di noi presso di Lui.
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